Descrizione
L’autrice, grazie alla sua scrittura, fissa nel tempo piccole storie, ricordi, ambientazioni della vita contadina, personaggi comuni e veri che altrimenti, con lo scorrere del tempo, sarebbero andati dimenticati. Pagine “calde”, anche nel colore della carta avorio del libro, che ci raccontano Ghizzano (dove l’autrice vi abita fin da quando ha 12 anni) e la sua gente dagli anni ’50 al boom economico. I ricordi fanno da apripista, le testimonianze di chi vi li ha vissuti mettono a fuoco spaccati di quotidianità vera, genuina, positiva, ottimista, volta al buono e al bello del Creato. Bella la dedica dell’autrice (“Ai grandi Amori della mia vita”) che abbraccia ogni generazione: quella passata e quella futura… dal babbo, ai figli, passando dal marito fino ai nipoti. Allora, più di ora, i rapporti umani si fondavano sul dialogo, sull’aiuto reciproco, sulla condivisione delle gioie e dei dolori, dell’abbondanza dei raccolti e della dura carestia. Momenti e avvenimenti di vita contadina che diventano festa per tutti e non solo per alcuni membri della famiglia: la trebbiatura, la lavorazione del maiale, le gite al mare, le feste in casa. Altrettanto bella la nota introduttiva di Marco Barsotti, figlio dell’autrice, che ha curato e accompagnato, passo passo, la madre nel realizzare questo sogno nel cassetto: scrivere un libro con i ricordi di una vecchia bambina grazie ai quali gli anziani potranno commuoversi, i giovani potranno imparare, apprendere lezioni di vita conservandone e tramandandone la memoria storica. Aneddoti, poesie, strafalcioni, soprannomi, modi di dire in vernacolo che tornano nella mente, così come allora, nella vita di tutti i giorni venivano più volte ripresi e riutilizzati intorno ad una tavola apparecchiata o ad un camino acceso. Tanti i personaggi cari all’autrice: la zia Maria, Rosalba, Osvaldo, Guidana e Livetta, nonno Zelindo e nonna Armandina, lo zio Livio… Ma anche la prima volta di…:
del mare, della città, del viaggiare in auto, dei fuochi di artificio.
Il mondo di Neda Mangini è il Mondo; le microstorie (la chiesa nuova, l’alluvione, la bella Elvira) fanno la grande Storia.
Il libro è corredato ed impreziosito da numerose foto dell’epoca che immortalano ricordi e persone, fatti e accadimenti. Altrettanto belle e toccanti le conclusioni e la lettera a Ghizzano che l’autrice scrisse e lesse a sorpresa in occasione della festa della santissima Annunziata nel settembre 2008 e che fece nascere l’idea del libro.
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